È uno spettacolo in forma di teatro-canzone, che ripropone le canzoni di Cjamp dai pierduts amôrs, il secondo album del Povolâr Ensemble datato 1983. L’ensemble dei musicisti entra dritto nel merito, scava in profondità nei testi di Giorgio Ferigo e viaggia nel cuore della musica del Povolâr. A intrecciare musica e narrazione sono le voci recitanti, che accompagnano gli spettatori a scoprire i motivi ispiratori di quell’album, i rimandi letterari, i materiali e le fonti a cui Giorgio Ferigo aveva fatto riferimento per ideare questa sua delicata ed intensa Spoon River cjargnela, andando a rintracciare tra le vecchie lapidi del cimitero di San Giorgio di Comeglians storie di vita quotidiana e ordinarie vicende di oppressione e lacerazione esistenziale. DI JERBAS E DI SUNS mette in scena la Carnia e il Friuli capovolgendo la cifra rassegnata e malinconica con cui quella terra veniva rappresentata: c’era - allora come adesso - una tradizione culturale da sovvertire, una parola “eretica” da pronunciare, e in questo caso la parola è quella forte e poetica della migliore canzone d’autore. Come sulla collina dello Spoon River raccontata da Edgar Lee Masters, anche il cimitero di San Giorgio - lassù a dominare la valle del Degano - diventa spazio di memoria e di racconto per una vecchia e la sua accorata protesta antifamilista, quando la famiglia era sacra; per un soldatino diciassettenne, fucilato per diserzione nel 1917, quando basta un fraterno gesto natalizio a mettere in discussione tutto il meccanismo del gran macello; per un suicida e per la sua dolorosa amante; per un emigrato-rimpatriato-ubriacato-internato in un ospizio. Insomma, a fronte della Grande Storia, c’è una Piccola Storia da indagare e raccontare: le piccole storie di Campo degli amori perduti, inventate/ immaginate/ scoperte, diventano riconoscibili e più vere del vero, così come veri e credibili ci appaiono ancora oggi i personaggi che le popolano. Tutto accade sotto un cielo blu fatto di carta e appena rischiarato dalle lune, sempre diverse e anch’esse fatte di carta, inventate da Riccardo Losito. Quelle lune ci invitano ad ascoltare, con la bellezza della musica e con la poesia delle parole, questa Spoon River carnica che - oggi come allora - si è di nuovo vestita DI ERBE E DI SUONI.
"Romano Treu" Community Centre
Moggio Udinese is a nice place for a lovely walk, where you can still admire examples of manor and Liberty architecture. Here there is also the characteristic Borgo Linussio, located in the village of Glerie, near the Aupa river. At the wishes of Jacopo Linussio from Paularo, this became the site of the family’s factory in 1717, thus reviving home weaving and spinning in Carnia and in Canal del Ferro. Music and melody have always conquered hearts in Moggio, the cradle of the musician and composer Vittorio Franz, but also of other musicians and more. It will suffice to recall the master lute maker Mario Tolazzi, whose instruments are played at the J. Tomadini Music Conservatory in Udine.
Photography by Ulderica Da Pozzo