Tre interpreti di caratura internazionale che suonano rispettivamente un traversiere, flauto C. Palanca (Torino c.a. 1750) copia di M. Wenner (Singen 2013), un violoncello Boiven/ Grasset originale francese (1740) e un clavicembalo di scuola italiana da C. Grimaldi dei Fratelli Leita. La Scuola Veneziana, quella di Vivaldi, Albinoni e dei fratelli Marcello, geni indiscussi del panorama barocco, apprezzati moltissimo dal pubblico contemporaneo ed ammirati e studiati da tanti musicisti. Tra molti, Bach conosceva benissimo le musiche di Albinoni tanto che le faceva studiare ai propri allievi per fare pratica di basso continuo ed ha trascritto per clavicembalo numerosi concerti di Vivaldi, A. Marcello, Torelli ed altri. Una chicca poi: Platti, insigne flautista e oboista veneziano, oggi poco conosciuto ma apprezzatissimo virtuoso del suo tempo, da Venezia prosegue la sua carriera come “virtuoso di camera” del Principe-Vescovo di Bamberga e Würzburg, lascia numerose composizioni tra cui la sonata n. 6 op. 3, esempio di raro virtuosismo strumentale, che ben si abbina alla sonata in Fa maggiore per flauto dolce di B. Marcello.
Parish Church of S. Canciano Martire
The first stone was blessed on 5 May 1858. The altar with the Saints Cancio, Canciano and Cancianilla, patrons of the church, is particularly valuable. It is also called the “Altar of the Birth”, because the predella at the centre houses a pretty Nativity scene. The altar of the Blessed Virgin is a lovely example of 18th-century wooden sculpture, a work attributed to Eugenio Mangani from Pieve di Cadore in 1723. The statue of the Madonna of the Rosary, placed in the niche, is by Pizzini (end of 1800s).
Photography by Ulderica Da Pozzo