Fondazione Luigi Bon
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Fisarmonica di Guerra

Tolmezzo
Auditorium of the Salesian College Don Bosco
21 / 05
Sunday 21 May 2017 - Hour 16:00

Adriano Giraldi Guerrino Pacifici
Maurizio Zacchigna Miro Vojnovich
Roberta Colacino Fausto
Maria Grazia Plos il Tenente Generale Comandante

Gruppo Strumentale Lumen Harmonicum 
Adolfo Del Cont fisarmonica
Massimo Favento violoncello
Denis Zupin percussioni

 

Testi e musiche di Massimo Favento

Frequentando musei, raccolte di memorie e oggetti bellici, non si può evitare di sorprendersi per la quantità di prede di guerra raccolte dopo i combattimenti. In continui assalti all’arma bianca non sempre i soldati mantengono la lucidità tra estenuanti slanci ed atti violenti. È quindi interessante analizzare la natura di tali oggetti, verificare le aspettative predatorie in loro racchiuse, rincorrere i significati, anche mistici, e ricostruire le vicende che li hanno resi così importanti per la truppa. Osservando la Fisarmonica di Guerra, quella catturata da Fausto, una recluta del Battaglione “Tolmezzo” il 27 giugno 1916, salta subito all’occhio la sua originalità. Guerrino Pacifici, Miro Vojnovich e i loro collaboratori della troupe musicale si trovano a dover affrontare in scena la fantasmagorica storia di questo strumento catturato durante un’azione d’orgoglio per vendicare un atto d’inaccettabile diserzione sul Freikofel. Se potesse parlare, la stessa fisarmonica sarebbe in grado di raccontarcelo. E dargli voce, essendo uno strumento musicale, vuol dire farlo suonare. E se questo presentasse una natura ribelle? E se suonandolo questo dimostrasse che sono poco significative le differenze musicali, e quindi culturali, al di qua e al di là delle Alpi? Lingua e Nazione, lì dove Cultura e Tradizione univano, potevano giustificare veramente quella Guerra così orribile? Domare quello strumento ribelle potrà risultare, per interlocutori moderni come i protagonisti del nostro reportage, un compito sempre più difficile tra inaspettate rivelazioni e inaccettabili scherzi del Destino…

Auditorium of the Salesian College Don Bosco

Historical heart of Carnia and “Alpine City 2017”, Tolmezzo is a town with an evocative historic centre that still preserves traces of a 15th-century urban arrangement. The town historically belonged first to the Patriarchs of Aquileia and then, allying itself with the Venetian seigniory, became an Italian town in 1866. Glimpses of the village’s ancient walls still remain in Borgàt, the historic centre, with the 15th-century church of Santa Caterina and Casa Janesi. From here, a half-hour walk takes you to Picotta tower, dominating the valley on the summit of the Picotta hill – last bulwark, together with the Porta di Sotto, of fortified Tolmezzo. The patriarchal castle was also part of this defensive system. The castle consisted of a palace and two guard towers, of which only a few traces are still visible on the plateau above the town, called Prà Castello. This can be reached in just a few minutes from the town centre from where you can enjoy a wonderful view that ranges as far as the Friulian Dolomites.

 

Photography by Ulderica Da Pozzo

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