Giovedì 17 agosto 2023
ore 20.30
Sala Polifunzionale
Chiusaforte
LORO DI NAPOLI
SUGGESTIONI
MUSICALI DI UNA CAPITALE ANTICA
Programma
Bovio - Lama
Reginella
Di Giacomo - Costa
Era de Maggio
Di Giacomo - De Leva
‘E spingule francese
Bonagura - Cioffi
Scalinatella
Fusco - Falvo
Dicitincello vuje
‘E Zezi
Vesuvio
Mario - Nicolard
Tammurriata nera
Viviani
‘A Rumba d’ ‘e scugnizze
Anonimo del 1600
Michelammà
Anonimo del 1500
Fenesta vascia
Tradizionale del 1600
Oi mamma ca mo’ vene
Labriola - Del Prete
Lo Cardillo
Florimo - De Lauzieres
La tarantella
Piccinni - Cottrau
Palummella
Perrucci
Canzone del Paniere
Russo - Di Capua
Io te vurria vasà
Bovio - Falvo
Guapparia
Bovio - Lama
Reginella
Di Giacomo - Costa
Era de Maggio
Di Giacomo - De Leva
‘E spingule francese
Bonagura - Cioffi
Scalinatella
Fusco - Falvo
Dicitincello vuje
‘E Zezi
Vesuvio
Mario - Nicolard
Tammurriata nera
Viviani
‘A Rumba d’ ‘e scugnizze
ENSEMBLE ARCHETIPO
Maria Ausilia D'Antona voce e mandola
Maria Assunta Recalina voce e percussioni
Marilena Serafini liuto cantabile
Gabriele Falcone chitarra
Sergio Trojse chitarra
Andrea Serafini basso acustico
La meravigliosa fioritura della lirica vocale sorta già nel Trecento, le Villanelle del Quattrocento, la tradizione popolare delle Moresche, delle Tammurriate e delle Calascionate, la produzione colta della settecentesca Scuola Napoletana, costituiscono i riferimenti storici e stilistici di questa nostra proposta musicale che mette in evidenza la produzione antecedente alla metà dell’Ottocento.
Un’attenta analisi è alla base di questa ricerca condotta dall’Ensemble nell’arco di un ventennio, in collaborazione con studiosi e cultori della Canzone Napoletana che hanno contribuito ad arricchire quanto già tramandato da illustri esperti di questa espressione musicale.
Nello specifico, sono stati scelti gli esempi fondamentali della Canzone Napoletana antica (popolare, classica e d’autore nel rispetto delle sonorità originarie) per realizzare un piccolo racconto, breve ma efficace, delle origini di un genere ormai riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità.
Napoli ha origini remote che si perdono nella leggenda e nel mito: già l’antico suo nome, Parthenope, si riferisce a una bellissima sirena ed al suo canto melodioso, che aleggia tra i vicoli, le marine, i colli e, naturalmente, nel cuore e nell’anima della gente. La primitiva città, più volte distrutta e poi ricostruita, fu la Nea-Polis, città baluardo di passati splendori, capitale antica di cultura e di arte ancora oggi ricca di un fascino alquanto misterioso, messaggera di un passato fiorente, esempio di contraddizioni profonde ma anche di risorse inesauribili, rutilante palcoscenico di mille colori, suoni, sapori, amalgama prodigiosa di “miserie e nobiltà”.
La Canzone Napoletana, una delle sue espressioni d’eccellenza con i suoi ottocento anni di storia documentata, è sicuramente un mirabile esempio di alchimia estetica il cui distillato, mosaico di rara bellezza, è universalmente riconosciuto ed apprezzato.
In essa, si fondono diverse forme espressive stilisticamente rintracciabili in quelle culture dell’area mediterranea con le quali Napoli, vero e proprio crocevia del Mare Nostrum, è venuta continuamente a contatto.