Gli Orisha sono divinità del Pantheon di una delle maggiori e articolate culture religiose del continente africano. Si tratta di una religione nata in epoca assai remota, nutrita di una storia antichissima, pre e meta monoteista. Yoruba e un’altra dozzina di tribù-etnie, sono state soggette alle deportazioni di schiavi verso le Americhe, iniziate ai primi del XVI secolo e proseguite fino alla prima metà del XIX. L’unica cosa che questi sventurati hanno potuto portare con sé, sono stati i propri spiriti, i propri Orisha, custoditi gelosamente e disperatamente nelle loro anime. Il Suono di Pan n. 10, da un’idea del musicologo, compositore e musicista Marco Maria Tosolini, con la partecipazione della Blue Mystic Band e del sassofonista Luka Vrbanec, si traduce così in un concerto drammatico con musiche originali di Federico Màzzolo, incursioni di videocreazioni ad opera di Lorena Cantarut e video di Giacomo Foti e con in scena gli Orisha. Questa compagine, unitamente a composizioni di grandissimi autori latini e afroamericani (King, Clapton, Holyday, Davis, Hancock, Hendrix, Wonder, Santana e molti altri), faranno rivivere un’antica quanto illuminante storia, invitandoci a conoscere e meditare con coscienza sull’attuale fenomeno della migrazione e sulle culture dei soggetti migranti.
Cinema Hall
The name of the town appears for the first time cited in a deed of donation dating back to 778 AD. The municipality rises along the banks of the Degano river and, thanks to its 900-metres altitude, it is not only one of the most northern towns in Friuli but also one of the most elevated. It is situated in the splendid district of the Carnic Alps, where Mount Coglians towers – the highest peak in the region with its 2,780 metres. It is an ideal place for a holiday for those who love sport, pristine nature, silence, peace, and the culture of traditions.
Photography by Ulderica Da Pozzo