L’Elias op. 70 di Mendelssohn si annovera come una delle opere più interessanti dal punto di vista della complessità della sua genesi. Dopo il felice esito di Paulus, primo oratorio composto dall’autore, ci fu l’intenzione di bissare con un altro soggetto ugualmente importante: la scelta cadde su Elia e il consulente unico per il testo fu Schubring: nel 1845 Mendelssohn gli inviava il primo schizzo del futuro Elias, e per un intero anno ci fu di che disputare sulla possibilità di fondere simbolismo teologico e continuità drammatica, compiutezza letteraria e fedeltà alle Scritture.
In questo lavoro, egli intendeva conferire al soggetto una plasticità drammatica equidistante dalla semplice narrazione e da ogni possibile commistione con il genere operistico. “In un soggetto come quello di Elias, proprio come in qualsiasi altro soggetto tratto dall’Antico Testamento a eccezione forse di Mosè, il dramma e l’azione devono prevalere, mi sembra; i personaggi devono essere narrati e fatti agire in maniera vitale e verosimile; e non ci si deve trovare, per carità, davanti a un quadro musicale, ma di fronte a un mondo vivo, come esso è presentato ad ogni capitolo dell’Antico Testamento: allora la contemplazione, la commozione, tutto deve arrivare a noi tramite la bocca e la voce dei singoli personaggi”. Le stesse caratteristiche del personaggio di Elia, come Mendelssohn le aveva tracciate all’epoca dei progetti iniziali, rispondevano a queste esigenze di verità drammatica: “Elia è un profeta di cui avremmo bisogno ancora oggi, forte, zelante, di pessimo carattere, violento e irascibile, al contrario della gentaglia del popolo e della corte”. Il progetto fu ultimato in grande velocità, tant’è che il 26 agosto 1846 ricevette a Birmingham la sua prima esecuzione, coincidente con il più straordinario successo conosciuto da Mendelssohn.
La FVG MITTELEUROPA ORCHESTRA raccoglie l’eredità delle più recenti orchestre regionali radicandosi nel tessuto sociale del nostro territorio non precludendo collaborazioni e aperture verso i paesi che culturalmente ci sono affini da lustri: il nome infatti è frutto dell’idea di allargare i confini culturali grazie anche al contatto con talenti provenienti da nazione che fanno e faranno parte della Comunità Europea. Negli ultimi due anni la FVG Mitteleuropa Orchestra ha partecipato al Mittelfest, al Festival “Le giornate del cinema muto” di Pordenone e in parecchie produzioni del teatro Giovanni da Udine.
Recentemente si è esibita all’interno dell’ “Emilia Romagna Festival” e alla Biennale di Venezia.
Cathedral of San Martino
The current construction of the cathedral of San Martino in Tolmezzo was built by demolishing the former church in 1750, according to a design by architect Domenico Schiavi. It was consecrated in 1764.
The interior of the Tolmezzo cathedral consists of a single, large nave with lateral chapels and a raised presbytery. There are three frescoes on the ceiling attributed to Antonio Schiavi, brother of the architect. In addition, there is a precious cycle of frescoes that can be dated to 1731-32 by Nicola Grassi. These were commissioned by Jacopo Linussio and depict the Apostles, the Madonna, the Saviour, Saint Hilary, and the Crucifixion. Additional, precious objects enrich the important sacred place.
Photography by Ulderica Da Pozzo