L’opera più monumentale di Bach, espressamente voluta dal Comitato di S. Floriano per la mostra sugli Apocrifi. Un appuntamento, quello tolmezzino che sta divenendo ogni anno un evento imperdibile. Negli ultimi 5 anni sono state eseguite le più grandi pagine sacre della storia della musica. Un evento internazionale che coinvolge 3 paesi. Italia, Austria e Slovacchia.
Nella PASSIONE SECONDO MATTEO, piuttosto che ripercorrere il calvario di Cristo, Bach preferì evocarne e meditarne la morte. L’opera è senza dubbio la più vasta che Bach abbia scritto, sia per le dimensioni davvero maestose della partitura, sia per il ricco complesso vocale e strumentale previsto. La caratteristica che contraddistingue la Passione secondo Matteo è l’impiego di un doppio coro. Già dal Cinquecento, per conferire maggior solennità alle cerimonie religiose, venivano impiegati più cori per l’esecuzione di musica sacra. I fedeli accorsi alla Thomaskirche di Lipsia, dove la Passione secondo Matteo venne eseguita per la prima volta, probabilmente il venerdì santo, 11 aprile 1727, videro i due cori posti a destra e a sinistra della tribuna, distanti tra loro circa quindici metri, e un organo. Ma nella esecuzione del 1736, alle estremità est e ovest della Thomaskirche vi erano certamente due organi; ciascun coro era dunque accompagnato da un organo, da un complesso strumentale, e disponeva di un quartetto di cantanti solisti (otto, quindi, se si considera che tutto l’organico era raddoppiato). I cantanti solisti avevano le stesse quattro estensioni vocali dei cantanti che concorrono a formare il coro. Per quanto riguardava i ruoli solistici, essi erano distribuiti in modo che impersonassero: i soprani, la moglie di Pilato e alcuni personaggi femminili tra la folla che seguiva la vicenda evangelica; i contralti, alcuni testimoni femminili, e personaggi generici; i tenori, l’Evangelista e alcuni testimoni; i bassi, Cristo, Pilato, il Sommo Sacerdote, gli Apostoli Pietro e Giuda.
Cathedral of San Martino
The current construction of the cathedral of San Martino in Tolmezzo was built by demolishing the former church in 1750, according to a design by architect Domenico Schiavi. It was consecrated in 1764.
The interior of the Tolmezzo cathedral consists of a single, large nave with lateral chapels and a raised presbytery. There are three frescoes on the ceiling attributed to Antonio Schiavi, brother of the architect. In addition, there is a precious cycle of frescoes that can be dated to 1731-32 by Nicola Grassi. These were commissioned by Jacopo Linussio and depict the Apostles, the Madonna, the Saviour, Saint Hilary, and the Crucifixion. Additional, precious objects enrich the important sacred place.
Photography by Ulderica Da Pozzo