Nel 1786 Haydn accolse la richiesta di un canonico di Cadice e compose una musica per accompagnare l’annuale celebrazione della Passione di Cristo del Venerdì Santo. Dopo la declamazione del testo e un breve sermone per ognuna delle sette parole, la musica di Haydn doveva accompagnare l’adorazione del vescovo davanti alla croce tra una parola e quella successiva. La composizione non ha un testo (il quale sarebbe stato aggiunto, circa dieci anni dopo, in una revisione dallo stesso Haydn), ma le “Parole” stesse sono richiamate efficacemente dalla musica in quanto ogni tema iniziale segue il ritmo delle parole latine. Oltre alle sette “sonate”, così definite dallo stesso Haydn, egli compose un’introduzione e, per concludere, una descrizione del terremoto che sconvolse il Calvario, come riportato dal Vangelo di Matteo. Lo SZABÓ-QUARTETT si è costituito nel ‘81, in oltre 25 anni di attività ha effettuato centinaia di concerti con repertorio classico e romantico senza dimenticare alcune composizioni appositamente scritte per l’ensemble. Il quartetto si è esibito in Slovacchia, Italia, Germania, Croazia, Ungheria, Slovenia, Inghilterra e Cina. Ha registrato per l’ORF brani di Beethoven e Mozart. Lieder del quartetto è Attila Szabo discendente della scuola violinistica di Sándor Végh. Ha collaborato con l’Orchestra dell’Opera di Rijeka, è stato primo violino dell’Orchestra del Teatro di Klagenfurt per vent’anni ed è professore al Liceo Musicale di Viktring. E’ stato direttore e solista del rinomata Orchestra da Camera Sándor Végh di Budapest, maestro concertatore della Alpen-Adria-Kammerphilharmonie e primo violino dell’ Academy of Music di Ebenthal di Karnten. Ha tenuto corsi alla Menuhin-School di Oxford alla Bartók Béla Musikakademie di Budapest e già da 5 anni a Kötschach-Mauthen per i Corsi per strumenti ad arco Europa-Asia.
Ciasa dai Fornés
The 17th-century Busa rural house used to shelter people and animals. It was a residence where people worked iron and textile fibers, alongside agricultural labour. Recently it was restored and, with its opening to the public, it was named Ciasa dai Fornés. On the ground floor it houses an exhibition entitled “Il filo dei ricordi” (“The thread of memories”). Forni di Sopra is also known as a “beautiful town among the most beautiful of the Eastern Dolomites”, as Berti, an academic of the Italian Alpine Club, wrote. It has been a popular tourist resort since the early 1900s, thanks to its winter activities, like cross-country skiing, downhill skiing, ice skating and snowboarding, and summer ones, like hiking and mountain biking. It is the ideal bridge between Carnia and Cadore, across the Mauria Pass that unites the two Alpine areas.
Photography by Ulderica Da Pozzo