Nato nel 1791, l'anno della morte di Mozart, il precoce pianista Carl Czerny fu allievo di Beethoven, il quale gli fece conoscere per primo l’opera pianistica di Mozart. Fu così che al suo primo concerto pubblico, tenuto a Vienna nel 1800, il futuro didatta e compositore austriaco eseguì tra grandi consensi, il concerto in do minore per pianoforte e orchestra del salisburghese.Un incontro che segnerà profondamente la carriera artistica ed il pensiero musicale di Czerny, tanto che poi ritornerà più volte a visitare Mozart attraverso riduzioni e revisioni di sue opere. Tra le più celebri, indubbiamente il Requiem nella trascrizione per soli, coro e pianoforte a quattro mani. Non una semplice trascrizione per pianoforte, ma una chiara ed autonoma rivisitazione compositiva con molteplici rimandi agli stili musicali dell’epoca: dal sentito raccoglimento di Franz Schubert, alla titanica ampiezza di Ludwig van Beethoven, passando per l’esasperato virtuosismo di Franz Liszt. Carl Czerny, lasciando inalterate le parti corali e solistiche di Mozart e Süssmayr, opera una vera sostituzione dell’orchestra con il pianoforte, assegnando a questo una propria ed autonoma dimensione stilistica.
Eddi De Nadai, chiamato a dirigere la compagine formata dal Coro Polifonico S. Antonio Abate, dalle voci soliste Ilenia Tosatto, Michaela Magoga, Federico Lepre, Eugenio Leggiadri Galliani e dai due pianisti Ferdinando Mussutto e Daniele Russo per l’esecuzione del Requiem mozartiano nella versione di Czerny, è stato maestro collaboratore al Teatro la Fenice di Venezia, al Staatsoper di Hannover, al Verdi di Trieste, al Lirico di Spoleto e al Sociale di Trento. Già direttore ospite al Teatro dell’Opera di Izmir, svolge un'intensa attività collaborando con numerosissime orchestre e importanti solisti come Bruno Canino, Rocco Filippini, Luciana D’Intino, Katia Ricciarelli. Ha diretto un vasto repertorio operistico in Italia e all’estero. Dal 2009 al 2013 è stato primo direttore ospite al Bolshoi Theater di Tashkent. Collaboratore di cantanti di fama internazionale, ha tenuto concerti per prestigiose istituzioni e importanti festival in Europa, in Medio Oriente, negli Stati Uniti, in Sud e Centro America.
Parish Church of Santo Stefano
The presence of humans in the Cesclans hill is established from at least the early centuries of the Roman era. It’s impossible to tell what kind of settlement, whether residential, fortified, or religious, since only a few eloquent traces have been discovered. It may have lasted until the 3rd century AD.
Erected on the ruins of a monumental Roman tomb dating back to the 4th-5th century, the parish church of Santo Stefano, as we know it today, bears architectural traces dating back to the 8th-9th century. It is assumed that there was a fortified wall, on which residential and storage facilities rested.
In the Antiquarium below the church, rare archaeological finds are gathered and exhibited – the results of research that occurred during the restoration after the earthquake of 1976.
Photography by Ulderica Da Pozzo