Fondazione Luigi Bon
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Un Rifugio per Lambertenghi & Romanin

Forni Avoltri
Cinema Hall
01 / 07
Saturday 1 July 2017 - Hour 20:45

Adriano Giraldi Guerrino Pacifici
Maurizio Zacchigna Miro Vojnovich / Tenente Romanin

 

Gruppo Strumentale Lumen Harmonicum 

Mauro Verona corno
Marco Favento violino
Massimo Favento violoncello
Denis Zupin percussioni
 

Testi e musiche di Massimo Favento

La Zona Carnia fu quel settore del fronte bellico che durante la Grande Guerra ebbe il compito di sostenere la difesa del crinale alpino, una difesa infrangibile da curare e nutrire giorno per giorno per aiutare le armate italiane impegnate a cercare di sfondare e vincere la guerra sul sanguinosissimo fronte dell’Isonzo. Non è un caso che molti luoghi alpini tra rifugi, cime, costoni ed itinerari portino il nome di soldati lì caduti per la Patria, sacrificatisi spesso per mantenere solido quel muro. Accanto a quei nomi, alle lapidi e alle scritte sparse sul territorio, quanto rimane ancora di quelle vicende nella memoria e nel nostro presente? Come la Memoria può difendersi dall’obblio? Aggirandosi tra i reperti e le testimonianze raccolte presso la Mostra Permanente della Grande Guerra di Forni Avoltri, Guerrino Pacifici, Miro Vojnovich, e la loro troupe musicale sono impegnati nell’affrontare questo problema. S’interrogano ad esempio sul perché il Rifugio sul passo Volaja, proprio sopra Forni Avoltri, sia stato intitolato a Lambertenghi & Romanin, due tenenti degli Alpini. Tra il 1915 ed il 1917 sul passo Volaja, attorno allo splendido lago omonimo, meta paradisiaca durante tutta l’estate per indomabili turisti escursionisti, soldati italiani ed austro-ungarici si scannarono sanguinosamente cercando di strapparsi anche pochi metri di roccia, tra dirupi e terreni impervi. Possono due nomi… cioé l’intitolazione di un rifugio a due soldati… essere lo strumento lo strumento giusto per preservare dall’oblio la memoria del sacrificio di tanti che soffrirono in cima a quei monti? Su quel passo alpino il confine, che i due tenenti - almeno così si desume da internet! - diedero la vita per “tenere” saldo oggi è sempre più uno spartiacque dove la natura unisce le anime…

Cinema Hall

The name of the town appears for the first time cited in a deed of donation dating back to 778 AD. The municipality rises along the banks of the Degano river and, thanks to its 900-metres altitude, it is not only one of the most northern towns in Friuli but also one of the most elevated. It is situated in the splendid district of the Carnic Alps, where Mount Coglians towers – the highest peak in the region with its 2,780 metres. It is an ideal place for a holiday for those who love sport, pristine nature, silence, peace, and the culture of traditions.

 

Photography by Ulderica Da Pozzo

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